Recipienti di Legno

CONSIGLI PER L’USO DEI RECIPIENTI DI LEGNO

Come regola generale non tappare mai ermeticamente i recipienti di legno per evitare che innalzamenti di temperatura o piccole fermentazioni possano aumentare la pressione all’interno dando luogo a rotture e/o deformazioni. A tale scopo è opportuno lasciare una bolla d’aria adeguata oppure usare il colmatore apposito.

CONDIZIONI GENERALI DELLA CANTINA

Botti, tini e barili sono costruiti con legno a stagionatura naturale all’aperto, quindi soggetto a variazioni dovute alle condizioni ambientali.

Per ottenerne una buona conservazione, evitare problemi di tenuta e garantire un buon affinamento, è indispensabile che il locale destinato ad ospitarli garantisca condizioni ottimali di temperatura, umidità ed aerazione.

La temperatura e l’umidità devono essere soprattutto costanti, senza improvvise variazioni, e possono essere limitatamente variabili nel tempo: come orientamento generale la temperatura dovrebbe essere compresa tra i 12 e i 18 °C ed l’umidità tra il 75 e l’85%. Sono due parametri fondamentali per i processi evolutivi dell’invecchiamento, perché possono accelerarli o ritardarli, ed anche perché condizionano l’evaporazione, con maggiore o minore calo di volume del contenuto. Influenzano inoltre lo sviluppo di muffe e batteri. In questo caso l’aerazione è utile per il ricambio d’aria (sono da evitare però condizioni che diano luogo a pericolose correnti d’aria che possono danneggiare i contenitori in legno causando fratture o screpolature sulle doghe).

Un’altra variabile fondamentale è la pressione, che aumenta progressivamente con l’altitudine (più in alto ci troviamo e maggiore è la pressione); di questo occorre tenerne conto in fase di produzione dei contenitori, valutando bene la scelta dello spessore del legno, al fine di contrastare la maggiore spinta che il legno dovrà sopportare in ogni particolare situazione, opponendosi così alle eventuali filtrazioni.

BARILI

UTILIZZO DI UN BARILE NUOVO

I barili vengono collaudati dal produttore al fine di verificarne la tenuta, però, dato che il legno può muoversi a causa di colpi ricevuti durante il trasporto o per le alte temperature esterne dei mesi più caldi che asciugano il legno, è consigliabile trattare con acqua i barili prima di riempirli di vino.

I metodi più diffusi sono i seguenti:

1) versare nel barile 20 litri di acqua (fredda o preferibilmente tiepida), metterlo in piedi con il fondo anteriore verso l’alto e agitarlo ripetutamente per due/tre volte nell’arco di mezza giornata; quindi girarlo con il fondo posteriore verso l’alto e ripetere l’operazione. Se non ci sono perdite, svuotare bene il barile che é così pronto per essere utilizzato.

2) riempire completamente il barile con acqua (fredda o tiepida) per un giorno intero e, se non ha problemi, svuotarlo.

 Se si manifestano delle perdite, ripetere queste operazioni per un altro giorno dopodiché contattare il venditore avere delle indicazioni più precise.

LAVAGGIO E CONSERVAZIONE DI UN BARILE VUOTO

L’ideale sarebbe tenere il barile sempre pieno di vino, o limitarne quanto più possibile lo svuotamento, in modo da ridurre la possibilità di contaminazioni, sempre presenti in Cantina.

Quando si svuota il barile, si consiglia di lavarlo bene con acqua; l’ideale sarebbe utilizzare un lavabarriques che, con una adeguata azione meccanica, rimuove residui ed incrostazioni.

Per un trattamento più energico, si può unire all’azione meccanica della macchina l’utilizzo di acqua calda o addirittura di detergenti appositi; di contro, entrambi rimuovono anche le sostanze estrattive che il vino utilizza per maturare e quindi sono da impiegare solo se indispensabile.

Il barile deve essere asciugato bene, lasciandolo con il foro di cocchiume in basso, quindi, se non lo si utilizza subito, bruciare al suo interno un dischetto di zolfo e tappare bene.

Come procedere per questa operazione: appendere i dischetti di zolfo all’interno, con un filo di ferro appeso al cocchiume, ad una distanza dall’alto pari ad un terzo del diametro della botte. Il contenitore va mantenuto chiuso ermeticamente, avendo cura di sostituire ogni 2/3 mesi i dischetti per mantenere un ambiente antisettico ed evitare attacchi batterici; al momento del riutilizzo lavare abbondantemente con acqua fresca. L’operazione va effettuata solo su recipienti asciutti, per evitare la formazione di acido solforico.

 

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